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Russia: misure restrittive dell’UE

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Avvocato penale Torino.

È di stretta attualità il tema delle sanzioni comminate dall’Unione Europea nei confronti della Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina.

In realtà, è da marzo 2014 che l’UE impone diverse misure restrittive nei confronti della Russia, in seguito all’annessione della Crimea.

In risposta all’invasione dell’Ucraina l’Unione Europea ha deciso di inasprire ulteriormente le misure sanzionatorie nei confronti di Mosca.

Misure restrittive individuali

Il regolamento del Consiglio UE n. 2022/322 ha, infatti, aggiunto nuovi soggetti, russi e bielorussi, agli elenchi dei responsabili o dei sostenitori delle azioni che hanno creato tale situazione in Ucraina.

Questa misura mira a congelare beni e risorse economiche di qualsiasi tipo riconducibili ai soggetti indicati e impedisce loro di entrare o transitare nel territorio dell’Unione Europea.

In Italia, queste misure di c.d. “congelamento” sono conformi a quanto previsto dal d.lgs. n. 109/2007 recante “Misure per prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo e l’attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale in attuazione della direttiva 2005/60/C“.

È grazie a questa disposizione, dunque, che sono stati sequestrati ville e yacht presenti sul territorio italiano di proprietà dei soggetti indicati nel regolamento dell’Unione sopracitato.

Con questa misura l’Unione Europea tenta di depotenziare la Russia dall’interno, attaccando economicamente gli individui che la sostengono.

Misure restrittive in materia di import/export.

Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato anche il Regolamento n. 2022/328.

In particolare, il regolamento vieta:

  • la vendita, fornitura o comunque l’esportazione di beni e tecnologie c.d. dual use (ossia di quei beni di tipo civile ma che potrebbero essere utilizzati anche a fini bellici);
  • qualsiasi tipo di assistenza finanziaria.

Quanto al nostro ordinamento, le disposizioni contenute nei regolamenti UE del Consigli sono presidiate dall’art. 20 d.lgs. n. 221/2017 “chiunque effettua operazioni di esportazione di prodotti listati per effetto di misure restrittive unionali ovvero presta servizi di intermediazione o di assistenza tecnica concernenti i prodotti medesimi, in violazione dei divieti contenuti nei regolamenti (UE) concernenti misure restrittive è punito con la reclusione da 2 a 6 anni”.

Esclusione dal sistema SWIFT

Ancora, alcune delle banche russe sono state escluse dal sistema SWIFT, acronimo di “Society Worldwide Interbank Financial Communication“.

Il sistema SWIFT collega le banche di tutto il mondo e permette loro di spostare denaro in modo più rapido e sicuro.

Estromettere gli istituti russi comporterà da un lato l’impossibilità di ottenere valuta estera, dall’altro l’impossibilità di trasferire attività all’estero, il che si traduce in conseguenze negative per le economie russa e bielorussa.

Attualmente la Commissione europea sta lavorando alla creazione di un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che riguarderà l’importante tematica del petrolio, ma non è ancora chiaro quali saranno i termini dell’intervento.

Per ulteriori informazioni contatta l’Avv. Gabriele Pezzano dello studio legale Lexinto.

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