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Modello 231: 10 cose da sapere

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1. Che cos’è un Modello 231

Un Modello Organizzativo predisposto ai sensi del D. Lgs. 231/2001 è un documento, adottato da un’azienda, che definisce i rischi di commissione di reati all’interno dell’attività di impresa e detta una serie di regole e protocolli volti a ridurre la probabilità che questi si verifichino.

Se correttamente realizzato, il Modello 231 contribuisce a creare una cultura della legalità nell’impresa e la mette al riparo sia dalla commissione di illeciti penali, sia dalle sanzioni che possono derivarne.

2. Quanto costa un modello 231

Il costo del Modello 231 dipende da una serie di parametri, che a titolo di esempio possiamo elencare:

  • Dimensioni aziendali
  • Fatturato
  • Numero di dipendenti
  • Tipologia di attività svolta
  • Preesistenza di protocolli e procedure
  • Numero di sedi aziendali

Il costo complessivo può essere dunque estremamente variabile, ma questo è in parte finanziabile mediante il bando annuale INAIL e tramite una serie di altre opportunità. Ti invitiamo a contattarci per capire quali possano essere di Vostro interesse.

3. Chi può redigere un Modello 231

La redazione di un modello 231 è un’attività che può essere svolta da soggetti diversi: studi legali, società di consulenza, etc. Per la tipologia di attività necessaria, tuttavia, riteniamo fondamentale che a redigerlo sia (o almeno collabori) un avvocato penalista.

Il Modello infatti è volto a prevenire illeciti penali e potrebbe trovare applicazione all’interno del processo penale, dunque quella dell’operatore del diritto che abbia familiarità col processo penale è una competenza fondamentale per la redazione di un modello efficace.

4. Quando è obbligatorio il Modello 231

Il Modello 231 non è previsto come obbligo. La sua adozione, tuttavia, è speso richiesta quale misura di compliance volontaria, ad esempio per la partecipazione a bandi pubblici (Regione Calabria), oppure è prassi che venga richiesta dai principali fondi di investimento.

In ogni caso, le imprese che non lo adottano, oltre a perdere un importante strumento di crescita della cultura di impresa, restano esposte al rischio di rispondere dei reati commessi dai propri dipendenti nell’interesse o vantaggio dell’ente.

5. Cosa contiene il Modello 231

Il Modello 231 si compone normalmente di:

  • Parte generale
  • Una o più parti speciali in relazione agli specifici rischi d’impresa
  • il Codice Etico
  • eventuali Procedure di interesse 231

Oltre a questo, esistono una serie di documenti collaterali che completano l’assetto 231 aziendale, quali ad esempio il Regolamento dell’Organismo di Vigilanza, la clausola contrattuale da inserire nei rapporti con terzi, etc.

6. Cosa rischia chi viola il Modello

L’azienda che non adotta il Modello (oppure lo adotta ma non lo attua efficacemente) si espone alla propria responsabilità per i reati commessi dai suoi dipendenti nell’interesse o vantaggio della stessa.

La responsabilità dell’azienda si aggiunge, dunque, a quella del soggetto che ha commesso il reato.

L’azienda in questo caso è esposta ad una serie di sanzioni interdittive (divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, sospensione o revoca dell’autorizzazione e delle licenze, divieto di pubblicizzare beni e servizi, etc.) e di sanzioni pecuniarie che (attraverso un complesso sistema di calcolo) vanno da 25.822,84 € a 1.549.370,70 €.

7. Chi deve fare il Modello 231

Il Modello 231 è consigliato a tutte le aziende che abbiano una minima soglia dimensionale.

Pur non essendo un obbligo, è normalmente adottato dalle partecipate pubbliche, dalle società quotate, dalle società che partecipino a bandi pubblici, dalle società che operano in settori a forte rischio di commissione reati e in generale da tutte le società i cui amministratori desiderino prevenire la commissione di reati ed evitare, nel caso, che l’azienda sia sanzionata direttamente.

8. Chi finanzia l’adozione del Modello

L’adozione del Modello 231 può essere finanziata sia attraverso il bando annuale INAIL dedicato a questo scopo, sia attraverso una serie di opportunità offerte da enti, regioni, province, banche, fondazioni che prevedono progetti di sostegno alle imprese che adottano misure per la legalità e la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

A ciò si aggiunga che l’adozione di modelli organizzativi ai sensi del D.Lgs. 231/01 permette una reale riduzione dei premi assicurativi INAIL, in una misura che che può arrivare fino al 40%, combinato con il meccanismo del bonus malus.

9. Quali sono i soggetti esclusi dalla 231

La norma prevede che siano esclusi dalla disciplina del D. Lgs. 231/2001 lo Stato, gli enti pubblici territoriali, gli altri enti pubblici non economici, nonché gli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale.

10. Perché la società deve adottare un modello 231

Il primo effetto dell’adozione di un Modello 231 consiste nello sviluppo di una cultura aziendale di responsabilità, correttezza, trasparenza, limitazione dei rischi.

Lo scopo della norma è infatti quello di favorire lo sviluppo di una cultura aziendale che vada nel senso della prevenzione della commissione di reati.

Nella peggiore delle ipotesi, ovvero quella della commissione di un reato previsto dal D.Lgs. 231/2001, l’azienda cha ha adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione gestione e controllo potrà andare esente da responsabilità penale per il delitto commesso nel suo interesse o vantaggio.

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